Un contadino lo sa bene: per avere un buon raccolto, prima bisogna seminare. Poi bisogna prendersi cura del terreno, proteggere le piante, attendere la crescita e solo dopo arriva il raccolto. Un ciclo naturale e inevitabile.
Eppure, quante aziende si dimenticano di questo principio fondamentale?
Quando il lavoro abbonda, molti smettono di "seminare". Nessuna nuova prospezione, nessuna attività commerciale strutturata, nessun investimento in relazioni e sviluppo. L’attenzione è tutta sul raccolto del momento. Poi, improvvisamente, il lavoro cala e l’azienda si trova senza nuove opportunità. Senza clienti in pipeline. E allora? Sperano in un nuovo raccolto... ma senza aver seminato nulla!
Il risultato? Ansia, urgenza, rincorsa disperata al fatturato, ricerca spasmodica di un commerciale mago fenomeno, sparando a zero su risorse che appena entrate stanno seminando ora, oppure prezzi ribassati pur di chiudere contratti. Un circolo vizioso pericoloso.
Il vero segreto della continuità aziendale è seminare sempre. Anche quando c’è tanto lavoro.
Perché il tempo che intercorre tra la semina e il raccolto è inevitabile. E se non hai seminato, nel frattempo cosa fai? Se hai scorte di liquidità, bene. Se no, rischi di trovarti in affanno, senza ossigeno.
Ogni azienda dovrebbe avere un piano di semina costante:
✅ Attività di business development continue, anche nei momenti di picco di lavoro.
✅ Costruzione di relazioni di valore con clienti e prospect.
✅ Investimento in marketing e posizionamento, senza intermittenze.
✅ Strategia commerciale solida, che non si accenda e spenga a seconda del carico di lavoro.
Perché un raccolto senza semina è solo un’illusione.
E nella tua azienda? Stai seminando anche nei periodi di abbondanza?
