La settimana scorsa, ho affrontato questo argomento con un giovane manager con il quale sto collaborando, condivido il pensiero, perchè non sempre le nostre azioni possono essere di impatto.
A volte, nonostante l’impegno, la strategia e la formazione, un consulente non riesce a innescare un vero cambiamento in un’organizzazione. Non perché manchino le competenze, né perché il management non sia stato coinvolto. Ma perché il cambiamento, quello autentico e duraturo, non può essere imposto dall’esterno.
Le aziende hanno un loro "equilibrio", un'inerzia che le riporta sempre alla condizione precedente se la volontà di evolvere non è radicata in profondità. Si può motivare, formare, strutturare processi, ma se i valori che guidano l'impresa non sono allineati alla trasformazione, questa sarà sempre temporanea. L'osmosi culturale riporterà tutto com’era.
Resistenze al cambiamento, controintenzioni del management, ( https://lnkd.in/dY29ZzaB) mancanza di disciplina, paura di uscire dalla zona di comfort: tutti elementi che possono vanificare anche il lavoro più strategico e appassionato.
E allora, che fare? La risposta è tanto semplice quanto dura da accettare: fare un passo indietro. Non tutte le aziende possono (o vogliono) essere aiutate. E ogni professionista, ogni manager, deve prenderne atto.
I valori determinano le idee. Le idee determinano le azioni. Le azioni generano risultati. Senza valori solidi, il cambiamento è solo una parentesi temporanea.
E la vera saggezza di un consulente o di un manager sta nel riconoscere quando è il momento di lasciare andare. Perché il nostro valore non si misura solo da chi aiutiamo a crescere, ma anche dalla lucidità con cui sappiamo scegliere dove il cambiamento è davvero possibile.
La motivazione è duratura quando è intrinseca, quando è estrinseca tende a diminuire alla prima mancanza di stimoli esterni. Il vero cambiamento si innesca se la volontà è veramente radicata nei valori.
